Conoscere la storia esplorando nuovi linguaggi è stato l’obiettivo delle iniziative organizzate dall’I.C. di Pennabilli in occasione della Giornata della memoria attraverso due significativi appuntamenti. Gli alunni hanno incontrato il “contastorie” pennese Franco Baldoni che, accompagnato dal suo kamishibai, una via di mezzo tra teatro e lettura, ha rievocato la tragedia dell’olocausto vissuta dai bambini ebrei. Successivamente i ragazzi hanno assistito alla proiezione del film “Jojo Rabbit”. Nessuno meglio dei ragazzi stessi può raccontare le emozioni di queste giornate, riportiamo quindi di seguito le riflessioni e i commenti degli alunni.
La Shoah raccontata da Franco Baldoni
Ricordare è l’unica arma che abbiamo per far sì che ciò che è successo non accada più. Siamo vittime di un un mondo che divora ricordi ed emozioni, vittime di un futuro che non lascia spazio al passato. Il 27 gennaio di ogni anno si celebra la Giornata della memoria, una giornata che ricorda quel 27 gennaio del 1945 in cui le truppe dell’Armata Rossa oltrepassarono per la prima volta i cancelli del campo di stermino di Auschwitz, ponendo fine allo struggente dolore di migliaia di persone. In onore di questa giornata ci siamo riuniti il 28 gennaio a Pennabilli e il 29 gennaio a Sant’Agata Feltria e abbiamo ricordato insieme le vittime dell’olocausto.
Franco Baldoni, “contastorie” pennese, ha impreziosito questo momento grazie al suo metodo alternativo di ricordare. Ci ha condotto verso un viaggio emozionante attraverso il suo magico teatrino arricchito da immagini tratte da film riguardanti il genocidio degli ebrei. I momenti di narrazione sono stati intervallati dalla musica, nostra compagna di viaggio. Grazie al suo organetto Franco è riuscito a incantarci, sulle note di un passato lontano ma nel contempo vicino. Anche noi abbiamo dato il nostro contributo suonando e cantando le le bellissime parole che compongono la canzone “Generale” di De Gregori. Abbiamo partecipato anche con letture integrandoci al meglio in questa rappresentazione teatrale partecipata e coinvolgente.
Giuseppina Castaldo, Carlotta Serena Riglietti (Classe IIIA)
JoJo Rabbit
Heil Hitler! Tante volte nel film “JoJo Rabbit “è stato ripetuto questo fanatico saluto nazista, fino ad ottenere un risultato comico e ridicolo al tempo stesso. Sappiamo però che dietro all’effetto divertente, si nasconde un destino crudele per milioni di persone. Per celebrare la Giornata della Memoria questo film è perfetto. Cerca di far cogliere il lato più crudo e drammatico dell’anno 1945 visto dagli occhi di un bambino di dieci anni che pensa Hitler come suo amico. Cresciuto con l’idea che il Führer e il nazismo siano i salvatori del popolo tedesco, presto imparerà a diventare un buon “ariano”. Il fanciullo, soprannominato Jojo Rabbit, si arruolerà nella “Gioventù Hitleriana” mentre la mamma, disprezzando l’ideale nazista, diffondeva volantini a favore della resistenza e nascondeva un’ebrea in casa. Molte scene sono in grado di far percepire con concretezza, quell’orrendo mondo spietato, pieno di falsità e cinismo. Altre, invece, vogliono ironizzare su un argomento molto delicato e spinoso: il razzismo. Consigliamo la visione di questo film a chi vuole apprendere fino in fondo l’assurdità della dottrina nazista, responsabile, senza appello, della Shoah.
Classe IIA
INNOCENTI SORRISI.
Tanti sorrisi strappati via senza pietà
Sorrisi nascosti da un filo
Sorrisi che un futuro lo volevano
Sorrisi che meritano di essere ricordati molto più di altri
Sorrisi che piangevano ma nessuno ne comprendeva le lacrime.
E ora, di quei meravigliosi sorrisi ne rimarrà solo il vago ricordo.
Loro meritano il pensiero.
Ricordali per tutto quello che non hanno avuto
Ricordali per tutto ciò che non avranno mai indietro
Ricordali perché in quel vuoto alcuni ci sono cresciuti, tanti ci hanno vissuto, troppi ci sono morti.
Ricordali per le urla di persone che un futuro lo volevano e per sempre l’eco ne rimarrà.
Rastrellamento, una parola che associata a delle persone, per me non ha significato: si rastrellano via le foglie, non le persone!
Gli ebrei e tutte le altre persone rinchiuse, erano come foglie?
Da rastrellare via?
Privi di tutto, caduti, eroi..
Eroi incompresi ma eroi.
Oggi siamo qui, per non dimenticare.
Perchè la nostra anima non vale un numero, vale molto di più.
Aya Khalfi classe 3c
ROSA ROSSA
Una rosa rossa
una parola commossa
il desiderio di un bambino
disperso in quel piccolo stanzino
il desiderio di quel bambino
che a noi non sarà più vicino
Semplici umani
dei quali non vedremo più le mani
quelle stesse mani
che ti supplicano ” ti prego rimani “
Bambini e adulti
trasformati in semplici numeri
bambini e adulti
sottoposti a tanti insulti
Diversi , così venivano definiti
senza alcun senso puniti
privati dei propri vestiti
da quelle persone con cuori troppo arrugginiti
Per sempre sfregiati resteranno i loro volti
da quel vortice nero travolti
a tutto quel dolore sottoposti
e da quel filo spinato semplicemente nascosti
La libertà gli è stata tolta
la loro preghiera sepolta
nessuno ricorda
solo il cuore ascolta
quel povero cuore sottoposto a troppo dolore
quel povero cuore i cui battiti sono scanditi
dai passi del controllore
a causa di un solo errore
quel maledetto errore
quello di essere nati
ed essere solo a quell’orrore destinati
tutti abbottonati a quel pigiama a righe
fra quelle righe si possono intravedere tutte le lusinghe
quelle lusinghe fatte loro
quelle lusinghe sul lavoro
E improvvisamente qualcosa scorre lentamente sul nostro viso
è qualcosa di improvviso
una lacrima , una semplice lacrima
che rappresenta tutti i sentimenti della nostra anima
Sia nel bene che nel male
è stato tutto reale
un battito d’ali
non ha potuto fermare quei malati mentali
un battito d’ali
che non ha potuto renderci immortali
E tu sei lì che hai toccato il fondo
la musica in sottofondo
si provoca in te quel pensiero profondo
al quale nessuno può dare ascolto…
Aurora Campana classe 3c